La consistenza numerica dei Membri dell’Ordine si aggira sui 20.000 tra Cavalieri, Dame ed Ecclesiastici, ripartiti in 51 Luogotenenze, di cui grosso modo una ventina nell’Emisfero Occidentale (principalmente Stati Uniti e Canada) e altrettanto in Europa, di cui 5 in Italia.
Alcune di queste presenze organizzate dell’Ordine nel mondo, per il limitato numero di Membri che ne fanno parte, prendono il nome di “Delegazioni Magistrali”. Esse tuttavia non differiscono in nulla dalle Luogotenenze, né in dignità, né in “status giuridico”, né nelle finalità che esse si propongono o negli impegni assunti dai loro aderenti.
Quanto al modo con cui si diventa Membri dell’Ordine le procedure sono sostanzialmente due: su richiesta e per cooptazione.
La prima viene seguita soprattutto dalle cinque Luogotenenze Italiane, Paese dove l’Ordine è sufficientemente conosciuto, non fosse altro per la pratica di svolgere Investiture nella Città dove ha sede la Luogotenenza, ma anche in altri centri di Provincia. Il Consiglio della Luogotenenza valuta la domanda, si sofferma sulle qualità morali e sociali del Candidato anche basandosi sulle dichiarazioni del parroco e dell’Ordinario; appone il suo parere favorevole alla domanda la quale viene trasmessa al Gran Maestro per la decisione finale.
Negli altri Paesi, e sono la maggioranza, dove viene seguito il sistema di cooptazione, l’iniziativa parte dai Membri del Consiglio di Luogotenenza, i quali valutano confidenzialmente le qualità della persona che si reputa suscettibile di desiderare i titoli per essere ammessa all’Ordine e, successivamente, prendono contatti con l’interessato. Il resto della pratica segue il suo iter normale.
In questi ultimi anni la media delle ammissioni annuali si aggira intorno al migliaio. Considerando i decessi, le rare dimissioni ed il caso di coloro che, con gli anni, abbiano dimostrato di aver perso interesse nell’Ordine o di averne aderito con idee errate, cessando così “de facto” di esserne Membri, si può contare su un aumento degli effettivi di qualche centinaio di Membri all’anno; questo aumento è da considerarsi soddisfacente, tenendo conto di un principio più volte espresso dal Gran Maestro e condiviso dal Gran Magistero che la qualità dei nostri ammessi prevalga sulla loro quantità.
L’organizzazione centrale dell’Ordine del Santo Sepolcro è così strutturata:
– il Gran Maestro, un Cardinale di Santa Romana Chiesa, nominato da Sua Santità
– il Patriarca Latino di Gerusalemme, che è anche il Gran Priore dell’Ordine
– un Ufficio di Presidenza, di cui fanno parte un Governatore Generale e tre Vice Governatori Generali (attualmente uno di nazionalità tedesca, uno statunitense ed uno italiano)
– un Gran Magistero, avente funzioni consultive: esso è composto di non più di 18 Membri nominati dal Gran Maestro tenendo conto di una equa distribuzione geografica.
L’organizzazione territoriale si configura in Luogotenenze (una o più per ogni Stato), ciascuna guidata a sua volta da un Luogotenente laico, da un Gran Priore e da un Consiglio.
Al quesito di come siano divisi i poteri in seno all’Ordine, ai termini della sua Costituzione, si può rispondere con buona approssimazione richiamandosi alla Costituzione Americana: il Gran Maestro è come il Presidente degli Stati Uniti, titolare di tutto il potere esecutivo; il Governatore e i Vice Governatori formano il suo Gabinetto. Il Governatore Generale se volete è il Segretario di Stato, quello americano, ben inteso.
Quanto ai concetti di “checks and balances”, propri della Costituzione Americana, essi si realizzano attraverso una interpretazione estensiva delle funzioni del Gran Magistero: questo organismo difatti, con gli anni ed in piena unità di spiriti ed il Gran Maestro e con il Patriarca di Gerusalemme, ha finito con l’assumere funzioni quasi legislative ed il compito di tracciare le linee direttive dell’azione dell’Ordine.
Anche significativi – nel senso dei “checks and balances” – sono la larga autonomia che, nel rispetto dei principi fondamentali, viene lasciata alle Luogotenenze ed il continuo dialogo che si vuole mantenere aperto tra il Gran Magistero e le Luogotenenze stesse.
Altro Organo che riunisce attorno al Gran Maestro i Membri del Gran Magistero e tutti i Luogotenenti, è la Consulta: il Parlamento o, se mi si consente il Sinodo, si svolge, per più giorni ogni cinque anni e, anche attraverso il lavoro di Commissioni, rende possibile un riesame approfondito delle finalità, strategie e procedure operative dell’Ordine.
Venendo ora a parlare del funzionamento dell’Ordine, si fa evidente riferimento alle sue finalità caritative e assistenziali in Terra Santa.
La parte spirituale, difatti, facendo salve le direttive e le raccomandazioni emananti dal Gran Maestro, viene, com’è logico, assicurata dalle singole Luogotenenze e dalle loro divisioni
Anzitutto una parola sui destinatari dei nostri aiuti: gli arabi cristiani in Terra Santa hanno della nostra assistenza. I nostri fratelli di Palestina, molti di essi certamente discendenti delle prime comunità cristiane fondate dagli apostoli, si trovano oggi in condizioni particolarmente difficili: stretti fra gli Israeliani che non li amano perché Arabi ed i Musulmani che non si sentono ad essi solidali in quanto cristiani, essi tendono ad emigrare.
La diaspora palestinese non è un fatto nuovo, ma è specialmente grave per i Cristiani, poiché essi sono pochi. La loro partenza totale dalla Palestina farebbe della Terra Santa come disse Paolo VI, un “museo vuoto”.
Per quanto riguarda il trasferimento delle risorse economiche raccolte dalle Luogotenenze e inoltrate in Terra Santa, esse vengono utilizzate, prioritariamente, per sostenere il bilancio ordinario del Patriarcato. Trattasi di una Diocesi “sui generis”, non solo per l’ampiezza (attraverso 68 parrocchie la sua giurisdizione copre la città di Gerusalemme, Israele propriamente detto, i Territori occupati e la Giordania), ma anche perché gestisce, oltre alle tradizionali attività diocesane, anche ben 40 asili nido, 40 scuole elementari, 26 scuole medie e 7 licei, con un personale di 862 docenti e di 107 religiose e con un’affluenza di quasi 18.000 alunni.
Vien fatto di domandarsi quante altre Diocesi al mondo debbano far fronte a questo tipo di impegno, e se ve ne sia un’altra così strettamente dipendente – per quanto riguarda la provenienza delle sue risorse – da un’Associazione di laici cattolici.
Ma gli interventi dell’Ordine non si fermano al bilancio ordinario del Patriarcato: esso finanzia altresì iniziative destinate a finalità sociali del Patriarcato; sovvenziona alcune fra le tante Istituzioni religiose esistenti in Terra Santa; assicura borse di studio all’Università di Bethlehem e aiuta, sempre con borse di studio, scuole professionali e così via.
Un momento privilegiato della vita di un Cavaliere del Santo Sepolcro è il Pellegrinaggio in Terra Santa. Esso comporta non soltanto la venerazione dei Luoghi santificati duemila anni fa, dalla presenza del nostro Redentore, ma anche la visita del Seminario e di una o più parrocchie e l’incontro con le comunità cristiane e con i loro pastori ed i loro insegnanti. Da essi, e dalla loro viva voce, i nostri Confratelli possono rendersi conto delle dimensioni dei loro problemi, delle loro preoccupazioni, delle loro necessità anche materiali, ma soprattutto del gran bisogno di pace, di lavoro, di libertà nel loro proprio paese. In cambio i nostri Confratelli danno testimonianza della loro solidarietà, dell’impegno preso dall’Ordine a loro favore e li fanno sentire, forse, meno soli e più forti per far fronte alle difficoltà di tutti i giorni.
Non poche volte questi incontri danno lo spunto ad iniziative particolari prese da alcune Luogotenenze per venire incontro a necessità urgenti prospettate da questa o da quella parrocchia, da questa o da quella scuola.
In taluni casi singoli o gruppi o Luogotenenze si assumono la responsabilità di progetti di più ampie dimensioni in aree particolarmente bisognose e ad alto rischio sociale.
E’ da notare che tutte queste risorse finanziarie – e questo è un punto che si desidera particolarmente sottolineare – provengono, o meglio sono il frutto, dal primo all’ultimo dollaro, della generosità dei singoli Cavalieri, Dame ed Ecclesiastici Membri del Santo Sepolcro. Ci vantiamo dunque del titolo di Ordine “mendicante” differenziandoci così da altri Ordini Cavallereschi che, pure perseguendo benemerite attività caritative, dispongono di una forte consistenza patrimoniale. L’unica nostra proprietà è il Palazzo dei Penitenzieri, detto altrimenti Palazzo della Rovere, in Via della Conciliazione, che ci consente, attraverso il canone proveniente da alcuni affittuari, di far fronte alle spese generali dell’Ordine e consentire così che lo stesso ultimo dollaro più sopra ricordato sia utilizzato in Terra Santa.
Uno degli impegni più rilevanti dei Cavalieri e Dame dell’Ordine del Santo Sepolcro consiste nel sostenere e promuovere le attività religiose, culturali e sociali – nonché le istituzioni – della Chiesa Cattolica in Terra Santa, in particolare quelle del Patriarcato Latino di Gerusalemme, cui l’Ordine è legato dalla tradizione e dalla storia. Questo impegno comprende: il sostegno al Patriarca e ai suoi tre vescovi ausiliari, agli 81 preti sparsi nelle varie parrocchie e alle 120 suore al servizio del Patriarcato Latino; il finanziamento del seminario per la formazione dei futuri sacerdoti a Beit Jala, delle 43 scuole patriarcali, e più in generale delle attività culturali e sociali e dei progetti edilizi.
Negli ultimi anni, sono stati rinnovati 7 presbitèri e altri 4 sono stati costruiti; sono stati anche ristrutturati 7 conventi di suore e acquistate 2 residenze per studenti universitari.
L’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro è pure particolarmente attivo nel campo dell’istruzione: ha fatto costruire 4 asili nido e 3 scuole per alunni più grandi. Queste ultime sono: la scuola di primo e secondo livello, con 942 alunni, di Reneh (presso Nazaret, Israele), quella consimile inaugurata a Fuheis nel 1988, attualmente frequentata da 1043 alunni, e, infine, quella di Kerak-Al Wasieh (Giordania meridionale): essa è stata aperta nel settembre del 2000 con 450 alunni, nonostante la circostanza che la costruzione non fosse ancora terminata. Ora l’edificio è stato completato e inaugurato ufficialmente nel settembre del 2001. Si prevede che nel prossimo anno scolare il numero degli iscritti salirà a 800.
In questi tempi, non si può parlare della Terra Santa senza accennare alla situazione drammatica delle tre regioni incluse entro i confini della diocesi del Patriarcato. In Israele la vita è dominata dalla paura di attentati terroristici. L’assenza di turisti e di pellegrini ha avuto gravi ripercussioni sull’economia, ripercussioni che si registrano anche in Giordania. Continuano gli atti di violenza in Cisgiordania. Le conseguenze derivanti dall’assenza di pellegrini e turisti sono gravissime. La ristorazione, l’industria alberghiera, nonché quella dei souvenirs e oggetti religiosi sono completamente ferme. I servizi di trasporto pubblico sono stati drasticamente ridotti: la gente non può più spostarsi liberamente; le consegne di cibi e di merci non arrivano ai negozi, il servizio sanitario non è più garantito. L’80% dei palestinesi rimangono senza assicurazione sanitaria. Particolarmente colpito risulta il settore dell’istruzione: molti genitori non sono più in grado di pagare le rette scolastiche. In qualche zona della Cisgiordania la disoccupazione è arrivata al 70%. Per dirlo chiaro: in Palestina molte persone patiscono la fame!
Di fronte a questa situazione drammatica, e ai suoi effetti devastanti per i cristiani di Terra Santa, il Gran Maestro dell’Ordine, cardinale Carlo Furno, ha ordinato alle Luogotenenze di sospendere tutti i progetti di costruzione, concentrando invece i propri aiuti a favore delle scuole patriarcali e delle persone bisognose o in difficoltà. Di conseguenza, dall’aprile 2001, l’Ordine incentra i propri sforzi unicamente nel settore degli aiuti umanitari.
L’Ordine comunque continua a fornire un sostegno finanziario a varie istituzioni cristiane di utilità sociale. Questo sostegno è stato aumentato dopo lo scoppio dell’intifada “Al-Aqsa”. Citiamo alcuni casi a titolo esemplificativo.
Un orfanotrofio a Betlemme, che, di solito, ospita 60 bambini abbandonati o di famiglie povere di età inferiore ai sei anni, è stato messo in grado di fornire un pasto caldo al giorno ad altri 60 bambini, i cui genitori sono ormai troppo poveri per provvedervi. Sono state inoltre create una residenza per ragazzi a Betania, gestita delle Suore di San Vicenzo de’ Paoli; una residenza per ragazze provenienti da famiglie povere, la “Casa della Pace” al Monte degli Ulivi a Gerusalemme retta dalle Suore francescane; due residenze per ragazzi e ragazze gravemente handicappati, una a Haifa ed una a Ain Karim/Israele dove ragazzi ebrei, musulmani e cristiani sono amorevolmente accuditi dalle Suore; una residenza per 50 anziani ad Abu Dis, Gerusalemme. E’ stato anche istituito un servizio di pasti a domicilio che fornisce pasti caldi e provvede ai bisogni fondamentali degli anziani e dei poveri del centro storico di Gerusalemme e a Beit Hanina.
Diversi centri sociali ed istituzioni ricevono un contributo finanziario, scorte di medicinali e assistenza medica; quando è necessario, l’Ordine fornisce il denaro per consentire l’acquisto delle indispensabili apparecchiature mediche.
E’ opportuno mettere in evidenza come le scuole costruite dall’Ordine del Santo Sepolcro, e le istituzioni da esso sostenute, siano aperte a tutti, senza distinzione di nazionalità, etnia o religione. In tal modo, Cavalieri e Dame sparsi in tutto il mondo intendono contribuire alla reciproca comprensione ed alla pace nella Terra ove Nostro Signore è nato, morto e risorto.
Dama di Collare Elisabeth Verreet
Membro del Gran Magistero
Presidente della Commissione per la Terra Santa