Quando il corteo dei candidati e dei Membri dell’Ordine si appresta ad entrare in Chiesa, il Celebrante, rivestito degli abiti liturgici per la celebrazione della S. Messa, entra insieme con il Cerimoniere ed eventualmente con altri Celebranti, s’inchina davanti all’altare, sale, lo bacia, ne discende ed ai piedi dell’altare si volge verso il corteo che avanza.
Lo stendardiere avanza, accompagnato dal Cavaliere cerimoniere, e dai due Cavalieri portanti l’uno la spada e l’altro gli speroni; seguono due a due i candidati Cavalieri, che recano sul braccio sinistro il mantello ed il berretto; seguono due a due le Dame candidate; poi i Cavalieri al seguito del Luogotenente, gli altri Cavalieri, secondo la loro dignità ed in ultimo le Dame nello stesso ordine.
I candidati, seguiti dalle Candidate, prendono posto al lato sinistro guardando l’altare, mentre i Cavalieri e le Dame di dietro, dal lato destro.
Gli Ecclesiastici candidati hanno un loro spazio riservato.
Un inginocchiatoio speciale viene riservato per il Luogotenente.
Alcuni Cavalieri vengono previamente designati per garantire il servizio dell’altare, per presentare al Cerimoniere ecclesiastico gli speroni e la spada e per riporli sulla credenza; per presentare le insegne al Cerimoniere, per allacciare i nastri dietro il collo dei nuovi Cavalieri.
Tocca al Luogotenente imporre il mantello.
Tornati tutti al loro posto, il Celebrante potrà rivolgere una parola di saluto ed inizierà immediatamente la celebrazione della Santa Messa.
Le letture prima del Vangelo saranno fatte da un Cavaliere ovvero da una Dama, designati in precedenza; il Vangelo sarà letto dal Celebrante o da un Concelebrante.
Il Celebrante terrà l’omelia, mettendo in rilievo il senso religioso della cerimonia d’investitura.
INVESTITURA
Il Celebrante davanti agli scalini dell’altare intona, stando in piedi, il Veni creátor, il cui canto continua, alternato in due cori.
Tutti restano in ginocchio, durante il canto della prima strofa.
Vieni, o Spirito creatore,
visita le anime dei tuoi fedeli,
riempi di celeste grazia
i cuori che hai creato.
Tu che sei chiamato Paraclito,
il dono dell’Altissimo,
sorgente viva, fuoco, carità
e unzione spirituale.
Tu Spirito settiforme,
dito della destra paterna,
tu promesso dal Padre
che con la parola dischiudi le labbra.
Accendi la luce nei sensi,
infondi nei cuori l’amore;
fortifica la nostra debolezza
con il tuo vigore eterno.
Respingi da noi il nemico,
donaci senza indugio la pace;
fa’ che sotto la Tua guida
evitiamo ogni male.
Concedi di conoscere il Padre, tuo tramite,
ed anche il Figlio,
fa’ che sempre crediamo in Te,
loro comune Spirito.
Amen.
Oppure:
Vieni, o Spirito creatore,
visita le nostre menti,
riempi della tua grazia
i cuori che hai creato.
Dito della mano di Dio,
promesso dal Salvatore,
irradia i tuoi sette doni,
suscita in noi la parola.
Sii luce all’intelletto,
fiamma ardente nel cuore;
sana le nostre ferite
col balsamo del tuo amore.
O dolce consolatore,
dono del Padre altissimo,
acqua viva, fuoco, amore,
santo crisma dell’anima.
Difendici dal nemico,
reca in dono la pace,
la tua guida invincibile
ci preservi dal male.
Luce d’eterna sapienza,
svelaci il grande mistero
di Dio Padre e del Figlio
uniti in un solo Amore.
Amen
***
Preghiamo. (Orèmus)
Lo Spirito consolatore che viene da te illumini, o Padre, la nostra mente, e secondo la promessa del tuo Figlio ci guidi alla conoscenza piena della verità. Per Cristo nostro Signore.
(Mentes nostras, quaesumus Dòmine, Paràclitus, qui a te procédit, illuminet ed indùcat in omnem, sicut tuus promìsit Fìlius, veritàtem. Qui tecum vivit et regnat in sàecula saeculòrum.)
Amen. (Amen)
***
Terminata la preghiera, il Celebrante prende posto sulla poltrona, preparata sulla predella da un Cavaliere e si copre.
Il Cavaliere cerimoniere legge il diploma, menzionando i nomi di ciascun candidato.
Pronunciati i loro nomi, i Candidati verranno accompagnati dal Cavaliere designato al lato destro, formando una o più file secondo il numero.
Resteranno in piedi.
Terminati l’appello e la lettura, il Celebrante li interroga tutti al plurale.
I Candidati rispondono insieme al singolare.
II Celebrante:
Cosa chiedete?
Il Candidato:
Domando di ricevere l’investitura di Cavaliere del Santo Sepolcro.
Il Celebrante:
Nel passato, voi lo sapete, i nostri antenati hanno raccolto l’appello del Papa e, muniti della Croce e della spada, sono partiti per riconquistare il Santo Sepolcro di Nostro Signore, dalle mani degli infedeli.
Diventare Cavaliere del Santo Sepolcro voleva dire: abbandonare i propri beni materiali, la propria casa, la patria, la famiglia per professare la fede del Cristo combattendo, ma anche manifestando l’amore per il prossimo.
Anche oggi, diventare Cavaliere vuol dire: lottare per il regno del Cristo e per la diffusione della Chiesa ed operare per la carità, con lo stesso profondo spirito di fede e di amore.
Siete voi pronti ad accettare questo ideale per la vostra vita?
SACRA PAENITENTIARIA APOSTOLICA
Beatissime Pater,
Moderator in spiritualibus Ordinis Equestris S. Sepulcri Hierosolymitani,
humiliter petit ut, ad normam Constitutionis Apostolicae «Indulge-ntiarum doctrina» diei 1 ianuarii 1967, n. 14, Indulgentiae, a Sancta Sede sodalibus praedicti Ordinis concessae, recognoscantur.
Et Deus, ect.
Die 23 septembris 1967
SACRA PAENITENTIARIA, de speciali et expressa Apostolica Auctoritate, benigne concedit plenariam Indulgentiam, a praedictis sodalibus acquirendam, dummodo, suetis conditionibus (confessione, communione et oratione ad mentem Summi Pontificis) rite adimpletis, emiserint vel renovaverint, saltem privatim, promissionem fideliter servandi consociationis statuta:
1. – die inscriptionis;
2. – diebus festis: Beatae Mariae Virg. Reginae Palestinae, (ric: 22 Agosto)
– Exaltationis S. Crucis, (ric: 14 Settembre)
– S. Pii X, (ric: 21 Agosto)
– S. Helenae (ric: 18 Agosto)
Praesenti in perpetuum valituro absque ulla Apostolicarum Litterarum in forma brevi expeditione.
Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Constata la difformità nell’uso delle decorazioni nelle cerimonie, si ritiene opportuno richiamare l’attenzione sulla rigorosa applicazione delle seguenti norme.
norme generali
I cittadini italiani insigniti di onorificenze italiane e straniere se ne fregiano dando normalmente precedenza alle onorificenze nazionali. Si incomincia col portare l’onorificenza di grado più elevato: da destra verso sinistra trattandosi di medaglie, croci o stelle sospese a nastri; dall’alto in basso trattandosi di placche.
Di ogni ordine cavalleresco si porta una sola insegna: quella del grado più elevato.
Circa la precedenza fra le insegne degli ordini cavallereschi del proprio Paese e fra quelle dei vari Paesi esteri si ha riguardo, in linea di massima, all’anno di fondazione dell’Ordine. In paese straniero, le onorificenze del Paese ospite vengono di regola portate subito dopo le onorificenze nazionali.
In ricorrenza di feste, ricevimenti o solennità straniere o in onore di Nazioni straniere vengono portati, sia in Italia che all’Estero, le insegne dell’onorificenza del Paese che si intende onorare con precedenza sulle altre, comprese quelle nazionali.
Pertanto nelle Cerimonie indette dall’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme si dovranno portare le insegne dell’Ordine con precedenza sulle altre.
norme speciali
Uniforme
si portano le decorazioni nel formato regolamentare:
le medaglie, croci o stelle sospese a nastri si portano sul lato sinistro del petto, nell’ordine di precedenza dal centro verso l’esterno. I nastri si toccano ai bordi, senza sovrapporsi.
L’insegna di Commendatore si porta al collo.
Le placche delle dignità di Grand’Ufficiale e di Cavaliere di Gran Croce si portano sul lato sinistro del petto in ordine di precedenza, dal centro verso sinistra e dall’alto in basso.
La fascia della dignità di Cavaliere di Gran Croce si porta dalla spalla destra al fianco sinistro.
Frac
si portano, nel formato regolamentare, una sola fascia di Cavaliere di Gran Croce ed una sola Commenda. Possono portarsi più placche. Le altre decorazioni si portano in formato miniatura sul risvolto sinistro della marsina. La fascia di Cavaliere si porta sotto il panciotto della marsina, salvo che nelle manifestazioni in cui sia presente un Capo di Stato od il Cardinale Gran Maestro, nel qual caso la fascia è portata sopra il panciotto.
Il nastro della Commenda si porta sotto il nodo cravatta.
Smoking
Si portano soltanto le decorazioni in formato miniatura sul risvolto sinistro della giacca: oppure una sola rosetta.
Abito da visita
Si può portare una sola rosetta.
Si rinnova ai Cavalieri la viva raccomandazione di attenersi scrupolosamente e con assoluto rigore alle sopraelencate norme per conferire alle Cerimonie la dignità di cui l’Ordine è custode.