SEZIONE DI SIRACUSA –
Il periodo di pandemia da COVID-19 che abbiamo vis- suto, e che con qualche ritrovata libertà stiamo anco- ra vivendo, ha chiamato tutti i credenti a vivere pri- vatamente il proprio cammino di fede, condividendo ogni attimo della propria quotidianità con i più intimi familiari conviventi.
Purtuttavia, fermi nella nostra missione principale a sostegno delle necessità in Ter- ra Santa, noi cavalieri e dame del Santo Sepolcro siamo stati chiamati ad essere pre- senti sul nostro territorio per manifestare la nostra carità verso coloro che ne hanno bisogno, siano essi persone o enti o istituzioni. In tal senso la Sezione di Siracusa, ri- spondendo anche alla sollecitazione della Luogotenenza, ha operando in solidarietà con il conforto di S.E. Mons. Salvatore Pappalardo e dei confratelli sacerdoti.
Con il messaggio che includo in calce, S.E. il Luogotenente ci ha informato che sono stati messi a disposizione della Sezione la somma di mille euro, alle quali la Sezione di Siracusa ne ha aggiunti altrettanti, per il suddetto fine.
Sentita S.E. Mons. Pappalardo e con la condivisione di tutto il Consiglio di Sezione, abbiamo impiegato la somma come segue:
Donazione all’Istituto Sant’Angela Merici di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) per il per- sonale sanitario: 50 tute, 10 visiere in plexiglass, 100 mascherine in stoffa.
Donazione alla Caritas della Parrocchia del Carmine (Parrocchia della Chiesa di San Tommaso Apostolo a noi affidata) di cibo di prima necessità: pasta, salsa, latte, legumi, olio, zucchero. Distribuiti in “pacchi alimentari” la domenica mattina alle famiglie indigenti dai volontari in servizio alla Parrocchia con l’ausilio di alcuni di noi.
Sostegno alla mensa dei poveri della Parrocchia di San Tommaso al Pantheon, condotta con quotidia- na dedizione da Padre Massimo Di Natale, attra- verso la fornitura di carne e prodotti alimentari e con il servizio volontario, purtroppo saltuario, di alcuni cavalieri.
Con la condivisione di S.E. Mons. Carmelo Cuttitta, abbiamo rifornito di generi alimentari a lunga conser- vazione la Caritas Diocesana di Ra- gusa.
Sostegno alla mensa dei bisognosi ed alle attività caritatevoli condotte da Padre Francesco Scatà nella Parrocchia San Francesco di Augusta.
In prossimità della ripresa delle attività di cul- to: sanificazione con nebulizzazione all’ozono delle Chiese della Madonna del Carmine, San Tommaso al Carmine, San Tommaso al Pan- theon
A quanto sopra si aggiunge che la Delegazione di Noto, destinataria anch’essa di una somma da parte della Luogotenenza, ha meritevolmente devoluto l’intero importo alla Caritas Diocesana di Noto.
Di seguito il messaggio del 29 marzo u.s. di S.E. Cav. Gr. Cr. Ing. Maurizio Russo, Luo- gotente Italia-Sicilia:
“Viviamo con preoccupazione questo grave momento che tutti ci coinvolge; ma dobbiamo e pos- siamo essere ottimisti e continuare ad operare.
Ho ritenuto, sentito preliminarmente alcuni di Voi, e con l’assenso di S. Em. Rev.ma il Cardinale Paolo Romeo, nostro Gran Priore, sempre a tutti noi paternamente vicino, di mettere a disposizione alcune somme della Luogotenenza per interventi a sostegno dei più bisognosi.
Si è ipotizzato di utilizzare una somma di €.20.000,00, che saranno così ripartiti:
la metà, pari quindi a €.10.000,00, da inviare al Gran Magistero a Roma, nel Fondo aiuti umanitari 2020 del Patriarcato Latino di Gerusalemme;
la restante metà:
€.1.000,00 per ciascuna delle quattro Sezioni, per un totale di €.4.000,00;
€. 500,00 per ciascuna delle otto Delegazioni per un totale di €.4,000,00;
€. 2.000,00 per la Missione di Biagio Conte, che chiede aiuto.
Potremo così sia sostenere le opere cattoliche in Terra Santa, nostro impegno prioritario, e sia le nostre realtà territoriali ed ecclesiali che ciascuno di Voi vorrà individuare, rivolte al sostegno dei più bisognosi”.
A nome di tutti i confratelli e le consorelle della Sezione di Siracusa ringrazio tutti i sacerdoti per la dedizione con la quale offrono la loro vita a chi vive un percorso so- ciale disagiato e per averci offerto l’opportunità di renderci utili alle attività dell’Arcidiocesi di Siracusa e delle Diocesi di Ragusa e di Noto.
Gr. Uff, Dott. Salvatore Geraci, Preside della Sezione
SEZIONE DI PALERMO –
Carissimi Cavalieri e Dame,
è con grande gioia che da alcuni giorni abbiamo potuto riprendere la partecipazione alle Celebrazioni Liturgiche, pur con le opportune precauzioni previste dal protocollo emanato dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Con altrettanta gioia abbiamo ricevuto comunicazione dal nostro Luogotenente, con lettera del 21 u. sc., di potere riprendere, come Ordine, esclusivamente le Celebrazioni Liturgiche, sempre con la stretta osservanza del protocollo di cui sopra.
Sono pertanto lieto di comunicarvi che la prima Celebrazione Eucaristica si terrà presso l’Oratorio di Santa Caterina d’Alessandria Domenica 21 Giugno alle ore 11,30 e sarà presieduta da Mons. Filippo Sarullo, Cerimoniere Ecclesiastico della Luogotenenza.
Il prevedibile entusiasmo, però, non può farci dimenticare la prudenza che in questo periodo è assolutamente obbligatoria. Per questo motivo e, soprattutto per rispettare il protocollo, vi chiedo di prenotarvi, inviando un messaggio (sms o watsapp) al Segretario della Sezione (Cell. 3394212314) il quale, al raggiungimento del numero della capienza dell’Oratorio, che è stato stabilito in 40 persone, non accetterà più adesioni. Quanti potranno partecipare alla S. Messa dovranno venire muniti di mascherina. La collaborazione e la disponibilità ad affrontare anche qualche disagio, saranno importanti per salvaguardare la salute e anche una partecipazione orante alle celebrazioni.
Per chi non potrà partecipare, rimane sempre la possibilità della diretta streaming nella pagina facebook della Luogotenenza @oessh.sicilia.
Approfitto anche per comunicarvi che, come da tradizione, prima della chiusura estiva, per il mese di luglio la Celebrazione Eucaristica è stabilita Domenica 19 alle ore 11,30 e si svolgerà presso la nostra Cattedrale per onorare il ricordo di Santa Rosalia. Maggiori dettagli saranno comunicati al più presto.
Speriamo che, con l’aiuto del Signore, nelle prossime fasi di uscita graduale e progressiva dall’emergenza si possano riprendere anche gli incontri di formazione e, con serenità, la nostra normale attività.
Un fraterno abbraccio
Cesare Gambardella, Preside
Una riflessione del Cardinale Fernando Filoni, Gran Maestro dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme.
Che vuol dire Ascensione del Signore? L’evento ci è narrato dagli Atti degli Apostoli (At 1, 9-11), ma ne parla brevemente anche Marco (Mc 16,19) alla conclusione del suo Vangelo, e poi Luca (Lc 24,50), che riprende la narrazione proprio negli Atti, quasi a collegare il tempo di Gesù con quello della Chiesa. I due evangelisti, dopo aver parlato della vita del Signore, della sua morte e risurrezione si limitano comunque a pochi cenni relativi alla dipartita del Signore. Dopo quaranta giorni dalla risurrezione, il Risorto mette da parte le attese di chi spera in una restaurazione politica di Israele, porta i Discepoli verso Betania, ricorda loro che gli saranno testimoni in Gerusalemme, nella Giudea e nella Samaria e fino agli estremi confini della terra, poi “elevandosi in alto viene sottratto al loro sguardo” (At 1, 11).
Con queste ultime suggestive parole si conclude il tempo storico di Gesù fra noi. Tristezza o perplessità nei Discepoli? Entrare nel cuore umano è sempre non agevole. In verità, rileviamo un’ultima confortatrice benedizione del Signore, il quale, prima di sottrarsi al loro sguardo, porta consolazione e vigore: ora essi possono tornare “a Gerusalemme con grande gioia” (Lc 24, 52) iniziando la propria testimonianza su Gesù. Come scrive Benedetto XVI in Gesù di Nazaret, con l’Ascensione la presenza del Risorto non è più spaziale, ma divina; Gesù non va da qualche parte, ma entra nella comunione trinitaria che gli permette di essere, al tempo stesso, ma in modo altro, presente accanto a noi; il suo diviene, pertanto, un «ritornare» in modo nuovo; infatti, dice San Paolo, noi non lo conosciamo più secondo la carne (cfr. 2 Cor 5, 16), ma secondo la fede e la grazia battesimale.
Anche la Chiesa, con questa festa liturgica conclude il ciclo degli eventi legati alla vita del Signore dopo averli ripercorsi dall’incarnazione alla morte/risurrezione. Il tempo liturgico che seguirà, verrà dedicato alla riflessione sull’opera e la predicazione di Gesù, alla nascita della Chiesa (Pentecoste), ai grandi misteri della fede (SS. Trinità, Corpus Domini, Regalità di Cristo), alla memoria di Maria e dei Santi, agli eventi che hanno fatto crescere la stessa Chiesa per l’impulso dello Spirito Santo (missionarietà, vocazioni, vita religiosa, ecc.).
Con l’Ascensione, dunque, Gesù ritorna al Padre e alla comunione trinitaria portando con sé tutta l’esperienza umana, in quanto vero uomo. Non si tratta di un aspetto secondario. Questo «portare con sé» la propria umanità, sebbene ora gloriosa, significa che Gesù non rinuncia a nulla di quanto ha vissuto; proprio nulla. In fondo, potremmo dire, in un senso analogico, che Dio «si arricchisce» di essa. Gesù porta con sé al Padre il suo volto, con la richiesta di perdono, la sua generazione secondo la carne, la sua educazione umana e religiosa, la sua consapevolezza di vita trascorsa in una famiglia, la propria fede vissuta nella tradizione ebraica, le relazioni umane più variegate: i sentimenti in relazione alla madre, al padre, agli amici, ai compaesani, ai parenti, alle donne, ai nemici, ai romani, agli accusatori, ai beneficiati, ai farisei, ai sacerdoti del Tempio, agli apostoli; porta ancora con sé l’esperienza della compartecipazione alla vita della gente: la commozione per la morte dell’amico Lazzaro e per il figlio della vedova di Nain, la solidarietà per lebbrosi, la lotta per liberare i tormentati dal demonio; e poi ancora il senso di fame, la tentazione, il tradimento, l’angoscia, la paura, la chiusura dei cuori e delle menti nei suoi confronti; porta anche con sé, e per sempre, la gioia nel pregare che affascinava i Discepoli, l’intima letizia per chi ha goduto del perdono, il fervore della gente saziata dal pane, la felicità incontenibile di chi era stato guarito da infermità escludenti, la gratitudine dei poveri, l’ammirazione per la natura: guardate gli uccelli del cielo, osservate i gigli del campo (cfr. Mt 6, 26.28); insomma, ogni aspetto della sua esistenza trascorsa tra noi. Ma avrà soprattutto presente l’esperienza del dolore vissuto nel proprio corpo: l’ingiusta condanna, l’umiliazione più profonda, l’abbandono e quel tormento fisico per le piaghe mai cicatrizzate, attraverso le quali sempre implorerà la comprensione per noi del Padre. Infine, la morte. A noi lascerà l’insegnamento di chi ha autorità: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori (cfr. Mt 5, 44).
Gesù, con l’Ascensione, conclude la sua esperienza storica, ma inaugura dunque una nuova relazione con noi: “Ecco io sono con voi fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20), promettendo di dare “la forza dello Spirito Santo, che scenderà su di voi” (At 1, 8). Fidarsi o non fidarsi? Qui entra in gioco la fede. La Chiesa ora vive alla luce di questa promessa e di questa fede nella sua missione di andare e ammaestrare tutte le genti, battezzandole per la loro incorporazione alla vita trinitaria divina lasciatale, come rivelazione incomparabile, in dono.
Quando professiamo che Gesù è asceso al cielo, ora sappiamo che siamo di fronte ad una prospettiva di vita altra nella quale il Risorto ci ha preceduti; non il vuoto immaginato per un addio: anzi, dice Gesù, “è bene per voi che io me ne vada perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò” (Gv 16, 7).
Con lo Spirito Santo inizierà per la Chiesa un tempo nuovo e una missione nuova; come per Maria, lo Spirito Santo la renderà madre feconda nella gioia della maternità, ma anche sofferente, come ogni madre per i figli perduti.
Maria e la Chiesa: stessa missione di portare Gesù.
SEZIONE DI CATANIA /
«Condivido la gioia delle comunità che possono finalmente ritrovarsi come assemblea liturgica:
è un segno di speranza e un dono per tutta la società» Papa Francesco
Carissimi Confratelli e Consorelle
in questo difficile periodo durante il quale siamo stati obbligati a rimanere a casa, la nostra famiglia, pur profondamente colpita, non ha mai perso la speranza, è rimasta unita anzi, se possibile, ha rafforzato il suo essere comunità. Tutto ciò si è attuato tramite, incontri in videoconferenza per la Celebrazione Eucaristica, per la preghiera comunitaria, per momenti di formazione spirituale e di approfondimento su aspetti legati al coronavirus e l’invio di
quotidiane semplici “pillole di spiritualità”.
Abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza tramite cospicue offerte alla Caritas diocesana per ahimè, i sempre più numerosi fratelli bisognosi ed all’Istituto Penitenziario Minorile di Catania, i cui ragazzi con il nostro aiuto hanno iniziato a produrre gratuitamente mascherine protettive.
Ora c’è la gioia e l’entusiasmo di ricominciare insieme il cammino e per questo motivo come una festa per l’anima, ci rivedremo per la Celebrazione Eucaristica sabato 30 maggio alle ore 19.30, presso la Chiesa della Badia di S. Agata in via Vittorio Emanuele 182 Catania, per l’impossibilità di usufruire della nostra chiesa Capitolare, poichè è in corso l’adeguamento per l’emergenza coronavirus. Ovviamente portando la mascherina e giungendo
in chiesa possibilmente 15 minuti prima.
Sicuro di incontrarvi numerosi, Vi abbraccio fraternamente.
Sergio Sportelli, Preside della Sezione
LUOGOTENENTE ITALIA-SICILIA /
Carissimi Confratelli Presidi e Delegati,
facendo seguito alla mia precedente nota del 6 marzo u.s., con la quale, dato il particolare grave momento, suggerivo di sospendere ogni attività del nostro sacro Ordine che richiamasse la presenza di una moltitudine di Cavalieri e Dame, con la presente Vi comunico la possibilità di riprendere esclusivamente le celebrazioni liturgiche, secondo il protocollo a riguardo emanato dalla Conferenza Episcopale Italiana.
Con la gioia di riprendere il nostro cammino in presenza, Vi prego quindi di porre particolare cura nello svolgimento delle celebrazioni liturgiche che vorrete riavviare nelle Vostre comunità nella stretta osservanza delle norme contenute nel richiamato protocollo.
Vi prego di darne, come di consueto, preliminare informazione alla Luogotenenza e, in particolare, al Cerimoniere di Luogotenenza.
Con l’auspicio di superare del tutto questa grave calamità che tutti ci ha coinvolti, con l’aiuto del Signore nostro misericordioso, Vi abbraccio fraternamente, in attesa di presto incontrarVi.
Maurizio Russo, Luogotenente
SEZIONE DI SIRACUSA
Ho il piacere di condividere il documento preparato per i confratelli e le consorelle della Sezione di Siracusa al quale hanno contribuito alcuni dei sacerdoti della Sezione e Don Hanna Mass’ad dalla Palestina.
Quest’anno non ci è stata data la possibilità di prepararci condividendo parte del nostro cammino spirituale verso la Santa Pasqua, non abbiamo potuto svolgere gli esercizi spirituali riuniti in assemblea, non abbiamo condiviso l’agapè fraterna come da nostra tradizione.
Per tale ragione ho ritenuto di creare un momento di unione spirituale riflettendo individualmente sul significato delle tre celebrazioni che ci porteranno dal buio della morte, alla risurrezione di Cristo accogliendo le riflessioni spirituali di alcuni confratelli sacerdoti.
Nel documento allegato avremo il piacere di leggere: “Giovedì Santo nella Tempesta” di Mons. Giuseppe Greco, “Venerdì Santo”di Padre Massimo Di Natale, “Sabato Santo – sabato del silenzio” di Padre Gaetano Asta, “In attesa della Resurrezione” di Padre Mario Martorina e “Pasqua – Reflazione spirituale” di Don Hanna Mass’ad, quest’ultimo un sacerdote della Palestina che prega per noi dalla lontana Terra Santa.
Invitandoci a riflettere sulle parole delle Sacre Scritture dalle quali scaturisce la nostra visione di fede, auguro a tutti voi Buona Pasqua.
Il Preside della Sezione di Siracusa
Gr. Uff. Dott. Salvatore Geraci
Via Crucis e Messaggio del Gran Maestro per la Pasqua 2020
Il sepolcro vuoto non è il vuoto di Dio. Il suo silenzio non è la sua assenza.
La Quaresima, con l’accompagnamento quotidiano della Parola di Dio, ci ha guidati verso la Pasqua. Una Quaresima, quella di quest’anno, del tutto unica per la concomitanza di una pandemia (Covid-19) che ha sconvolto il mondo e i nostri programmi; un tempo, però, che per tanti forse diviene un periodo di profonda riflessione sulla nostra esistenza («Che cos’è l’uomo?»), il mistero di Dio («O Dio dove sei?») e la nostra relazione con Lui («Chi sono io per Dio?»). Non interessa qui una risposta filosofico-antropologica.
La Sacra Scrittura ci rivela che il Creatore, soffiando “nelle sue narici un alito di vita … l’uomo (ādām, la terra) divenne essere vivente” (Gen 2, 7); ma per la perdita della conoscenza ed il suo allontanarsi da Lui, Dio dovette parlare “molte volte e in diversi modi“(Eb 1, 1); ciò, tuttavia, sembrò non bastare perché la paura e il dolore hanno sempre continuato a tormentarci, tanto da indurci a credere che, nel silenzio di una risposta che avremmo voluto, si manifestava l’evidenza dell’assenza di Dio. Gesù, con la sua incarnazione, al contrario, è divenuto la risposta completa di Dio, ed il sepolcro vuoto, dove tutto sembrò svanire, non rappresentò in verità il vuoto di Dio, ma un seno materno che stava per far irrompere nuovamente la vita; una vita, però, non più come prima. La Pasqua, nell’umanità afflitta dal dolore e dal male immenso che a volte sembra sopraffarla inesorabilmente (quanti mali, quante guerre, quante violenze personali!), diviene una profezia nuova; è il riannodo della relazione tra Dio e la sua creatura: “Si dimentica forse una donna del suo bambino così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? E anche se una donna si dimenticasse, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco ti ho tatuato sulle palme delle mie mani” (Is49, 15-16). Questa per noi è la Pasqua di Gesù!
Cari fratelli e sorelle, nello stupore di Maria di Magdala, delle donne, di Pietro e di Giovanni davanti al sepolcro vuoto siamo invitati ad accogliere l’annunzio dell’Angelo: “Non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto … e lo vedrete” (Mt 28, 5-7).
Vorrei rinnovare a tutti lo stesso annuncio ed estenderlo ad ogni Membro del nostro Ordine, con l’augurio che il mistero di Gesù risorto produca gioia grande, che apporti pace e uno spirito rinnovato. Con Maria, la madre di Gesù, le donne e gli uomini che avevano visto morire e avevano sepolto il Signore, siate ora testimoni della sua risurrezione.
SEZIONE DI PALERMO
Cari Cavalieri e Dame,
non avremmo mai potuto immaginare una Domenica delle Palme senza un ramoscello di ulivo benedetto in mano, una Settimana Santa senza la partecipazione alle funzioni del Triduo Pasquale, una Pasqua senza Comunione Eucaristica.
In questo periodo la nostra vita è cambiata, ma sono certo che ritorneremo a viverla come prima e forse saremo anche migliori perché apprezzeremo di più ciò che ci sembrava scontato e che ora desideriamo, che ora ci manca.
A me personalmente manca anche l’incontro con tutti voi in occasione della Messa mensile nella Chiesa San Cataldo, ma mi auguro e vi auguro di rivederci presto e sempre più numerosi.
Desidero ringraziare Mons. Polizzi, nostro Cerimoniere Ecclesiastico, per le sue meditazioni quotidiane che sono per noi sempre validi spunti di riflessione. E desidero anche ringraziare Antonio Mirto che costantemente ci tiene informati e ci fa giungere i messaggi che più possono interessarci.
Infine vi invio i miei auguri più affettuosi di una Santa Pasqua per voi e per le vostre famiglie.
Un abbraccio fraterno,
Cesare Gambardella, Preside della Sezione
LUOGOTENENTE ITALIA-SICILIA
Carissimi Confratelli e Consorelle,
desidero rivolgerVi un affettuoso saluto in questo periodo che ci rende tutti coinvolti, con grande preoccupazione, per la grave e imprevista situazione che stiamo vivendo, ma che dobbiamo al contempo essere certi tutti insieme di superare, attraverso un impegno straordinario a cui ciascuno di noi è e sarà chiamato. Nell’arco di poche settimane è stato sovvertito il nostro normale modo di vivere, di relazionarci, di incontrarci, di confrontarci per costruire insieme; siamo rimasti attoniti!
Ci è stato anche impedito di svolgere le nostre attività, di svolgere, in comunione di preghiera e di impegno, il nostro compito di Cavalieri e Dame del nostro Sacro Ordine. Ma possiamo e dobbiamo reagire!
Come non pensare alle immagini, che resteranno indelebili nella storia della nostra epoca, che abbiamo avuto la grazia di vedere ieri sera, che ci ha consegnato il Santo Padre Francesco; nella Sua meditazione sul sagrato deserto della Basilica di San Pietro, ci ha sostenuti e illuminati. Mi permetto riportare alcune delle Sue sante, magistrali e accorate parole: “Venuta la sera” … “ci siamo trovati impauriti e smarriti…“ “ci siamo resi conto di trovarci tutti sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di consolarci a vicenda….”, riscopriremo e consolideremo ”l’appartenenza come fratelli…” e ascolteremo ancora più attenti quando “il Signore ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà”.
Nella giornata di ieri mi è pervenuta la lettera di S.E. Leonardo Visconti di Modrone, Governatore Generale, con la quale richiede alle Luogotenenze una contribuzione speciale da destinare al fondo del Gran Magistero per gli aiuti umanitari 2020, nel cui ambito si prevedono due particolari programmi: il programma III di Supporto Medico e il programma IV per le Medicine, a favore del Patriarcato Latino di Gerusalemme, che possono essere utilizzati per le esigenze particolari imposte dalla pandemia.
Con il Vostro consenso, desidererei accogliere questa richiesta per mantenere sempre viva la nostra attenzione e confermare il nostro impegno di sostegno alle opere cattoliche di Terra Santa.
Al contempo, utilizzando un eguale importo reso disponibile dalla Luogotenenza, le quattro Sezioni e le otto Delegazioni di Sicilia potranno sostenere, a favore della propria realtà territoriale ed ecclesiale, alcuni interventi di sostegno, che prego di rivolgere particolarmente ai sofferenti e ai bisognosi, anche provvedendo all’acquisto e alla distribuzione di generi di prima necessità, e anche accostandosi ad analoghe iniziative da Voi già avviate e finanziariamente sostenute, di cui sono venuto a conoscenza e sentitamente Vi ringrazio. Desidero, infine, rivolgerVi la raccomandazione di mantenere una residua disponibilità, per potere anche in futuro compiere queste azioni di sostegno ai più disagiati, perché, superata, speriamo nel tempo più breve, l’emergenza sanitaria, nei prossimi mesi ci dovremo confrontare con una grave crisi economica.
Con l’auspicio di presto incontrarci, uniti nella preghiera in questo tempo di Quaresima, sempre confidando nel Padre misericordioso, Vi abbraccio tutti ad uno ad uno fraternamente in Cristo Signore.
Maurizio Russo, Luogotenente
Nello stile che ci contraddistingue, S.E. il Luogotenente non ha voluto scrivere nella lettera la ripartizione economica degli aiuti, “non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”. I Presidi e Delegati ne sono a conoscenza.
Antonio Mirto, responsabile per la comunicazione
SEZIONE DI CATANIA
Carissimi Confratelli e Consorelle, ecco il calendario dei prossimi incontri.
DOMENICA 8 MARZO – ORE 10.30 – Chiesa Capitolare di San Giuliano – Santa Messa comunitaria.
GIOVEDI’ 12 MARZO – ORE 19 – Chiesa Capitolare di San Giuliano – Incontro di Formazione con il confratello Don Antonio Sapuppo su: “Introduzione alla
Sacra Scrittura – seconda parte” e con il confratello Prof. Antonino Di Raimondosu: “Statuto dell’Ordine I parte – Origine e natura giuridica, membri dell’Ordine (Ammissione e Promozione), cenni sulla Governance.
GIOVEDI’ 19 MARZO – ore 16.00 – Chiesa di San Benedetto – via Crociferi (ingresso via San Benedetto). Ospiti delle Monache Benedettine dell’Adorazione Perpetua del Santissimo Sacramento, continua la partecipazione all’Adorazione silenziosa del Santissimo Sacramento, davanti al quale arde la luce perpetua del cero offerto dalla nostra Sezione, alla recita del rosario, al canto del Vespro e alla Benedizione Eucaristica. Per le adesioni rivolgersi alla consorella dr. Marinella Viscuso Gentile (cell.3388914085).
“Adorare il Signore vuol dire dare a Lui il posto che deve avere; adorare il Signore vuol dire affermare, credere, non però semplicemente a parole, che Lui solo guida veramente la nostra vita; adorare il Signore vuol dire che siamo convinti davanti a Lui che è il solo Dio, il Dio della nostra vita, il Dio della nostra storia “ Papa Francesco.
VENERDI’ 27 MARZO – ORE 20.30 – Chiesa Capitolare di San Giuliano – Concerto di Quaresima – L’Orchestra da Camera Catanese, diretta dal confratello M° Fabio Raciti, eseguirà lo Stabat Mater di G.B. Pergolesi, per voci soliste e archi, una delle opere musicali più rimarchevoli di tutto il Settecento. Durante l’evento avremo modo di partecipare alla Via Crucis. Sarà presente il nostro Priore S.E.R. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di
Catania.
L’evento è stato organizzato per sostenere le opere dell’Ordine nella martoriata Terra Santa. Saremo sicuramente numerosi estendendo l’invito a parenti e amici.
SABATO 4 e DOMENICA 5 APRILE – Piana degli Albanesi (PA) partecipazione
alla liturgia bizantina della Domenica delle Palme.
PROGRAMMA di massima.
– Sabato 4 aprile 2020
Ore 9.00 partenza in pullman da via Imperia (di fronte Istituto Lombardo Radice) per il Centro Maria Immacolata Poggio San Francesco
– arrivo e sistemazione in camera.
– pranzo
Ore 15.30 partenza per Piana degli Albanesi – Pashkët Arbëreshe në Sicili / La Pasqua
Albanese.
Visita della cittadina guidati dal Presidente della Pro loco – Dott. Giorgio Cuccia, che ci illustrerà la cultura arbereshe (italo albanese) e ci farà scoprire fra l’altro i tesori del Museo Civico e del Museo delle Icone.
Ore 20.30 cena con piatti tipici locali.
Rientro e pernottamento
– Domenica 5 aprile 2020
La Domenica delle Palme (E Diellja e Rromollidhet):
La Chiesa di Piana, cristiana e cattolica, si distingue per il rito greco-bizantino. Nelle celebrazioni liturgiche vengono utilizzate sia la lingua greca che la lingua albanese. Il rito, solenne e ricco di simbolismi, deriva dalle sacre liturgie scritte dai padri della Chiesa greca S. Basilio e S. Giovanni Crisostomo. Le manifestazioni religiose si svolgono lungo tutto l’anno ma raggiungono il loro culmine nella celebrazione della Settimana Santa (Java e Madhe). Particolarmente significativa e coinvolgente è la celebrazione della Domenica delle Palme, Rromollidhet, che ricorda l’ingresso di Gesù in Gerusalemme. I festeggiamenti hanno inizio nella chiesa di S. Nicola di Mira, dove si svolge il rito della benedizione delle palme e dei rami d’ulivo. Si prosegue con una processione guidata dall’Eparca che, con in mano un crocifisso ed una piccola palma, a dorso di un asinello
attraversa, avvolto nel manto, mandías, il corso principale del paese fino alla Cattedrale, dove si celebra la Divina Liturgia.
Ore 9.00 partenza per Piana degli Albanesi
Ore 9.30 vestizione nei locali del seminario vescovile – Cavalieri in abito scuro, mantello, berretto e guanti; dame in abito scuro corto, mantello, velo e guanti.
Ore 10.00 Benedizione degli ulivi e partecipazione alla processione verso la Cattedrale – S. Messa.
Ore 12.30 tempo libero per acquisto prodotti locali.
Ore 13.30 partenza per il Centro Maria Immacolata Poggio San Francesco – Pranzo e rientro a Catania.
Costo circa 150 euro a persona.
Un fraterno abbraccio in Cristo Signore.
Sergio Sportelli, Preside della Sezione